Veronica Magli
↳ Padova
“La forma delle città può generare o meno partecipazione.
La forma delle città può educare oltre che la vita sociale,
quella emotiva e intima. (…) Vinceremo costruendo città dolcissime.”
Luca Ruali
(https://www.glistatigenerali.com/architettura-urbanistica_terrorismo/lodio-affascinante-ha-forma-di-case-brutte-vinceremo-costruendo-citta-dolci/?fbclid=IwAR3JjaNeeD3Fbi-8626TJDVtPZK0-TlDISXhkJOXZl4acfsJZ-OmyHO-l74)
Nel 2015 mi trovavo a Manila, la capitale delle Filippine, una delle città più grandi e densamente popolate del sud-est asiatico. Un’area metropolitana di più di dodici milioni di abitanti, un formicaio schiacciato tra grattacieli e baraccopoli, masse umane costrette a vivere a fianco, sopra, sotto superstrade trafficate, l’aria pesante e ovunque segnali che qualcosa non stava andando per il verso giusto.
Nel mentre, a qualche fuso orario di distanza, altre città esplodevano: Ankara, Beirut, Parigi, a pochi giorni di distanza si erano trasformate in teatri di dolore, di esclusione, di terrore. Polveriere che combinavano senso di esclusione e disuguaglianze reali, dove la frustrazione si trasformava facilmente in odio, e l’isolamento in estremismo. Gabbie di civiltà che si accartocciavano su sé stesse, rivelando l’impossibilità di trovare al loro interno spazi umani, sociali, intimi, spazi di cura e relazione.
Con le parole di Luca Ruali in tasca, custodite in un trafiletto di giornale dal quale non mi sono più separata, partii per un nuovo viaggio alla scoperta della dolcezza urbana, delle cerniere che ancora sapevano unire periferie dimenticate e quartieri conflittuali, di quei luoghi capaci di dare sollievo e speranza. Di rigenerare.
Nel mio viaggio intimo ma anche professionale di cura, scoperta e relazione, il laboratorio XYZ è un po' una tappa di arrivo, ma soprattutto di sosta per una ripartenza, lo "sblocco di un livello", la ricerca di una sempre nuova catarsi.
Un punto di riflessione e di immaginazione di nuove realtà.