Bianca Buccioli
↳ Bari
"Ho studiato filosofia, mi occupo di curatela di arte contemporanea e mi interessano le città e come si vive negli spazi costruiti. Nel 2019 ho fondato CampoBase, un collettivo che opera come piattaforma itinerante. La nostra ricerca verte sulle metodologie collaborative nelle pratiche artistiche, curatoriali e di scrittura. Attraverso la creazione di ambienti fluidi e inclusivi, proviamo ad attivare processi collettivi di conoscenza, riflettendo su una serie di questioni che riteniamo urgenti: il displacement, il potere trasformativo dell’affezione, i meccanismi di formazione di comunità temporanee nel contesto culturale contemporaneo.
Da un paio d’anni sono immersa in un’indagine spaziale, che riguarda in particolare il rapporto tra violenza estetica e spazio urbano. Nella mia tesi di laurea magistrale sono andata alla ricerca di quei casi in cui il design degli spazi – proprio in virtù delle sue componenti estetiche – finisce con l’esercitare influenze discriminatorie o prescrittive sulle comunità che li abita.
Credo infatti che il progetto urbanistico neoliberale abbia contribuito a una visione piuttosto lineare e lapidaria delle nostre città – e cioè che esiste un interno e un esterno, cioè l’altro, il corpo estraneo da espellere e negare – che solo la progettazione stessa può contribuire a smussare. Mentre le nostre città corrono a ritmi vertiginosi verso l’inabitabilità diventa decisivo, allora, mettere in atto strategie varie e molteplici, che si oppongano all’irrazionale appiattimento della complessità che stiamo vivendo.
Partecipo a Mezzogiorno di fuoco partendo da questa esigenza, nella convinzione che prendersi del tempo collettivo per rallentare i nostri ritmi lavorativi e di vita e mescolarli a quelli degli altri, sia il primo passo per posizionarsi nello spazio e da lì immaginare nuovi modi per abitarlo. Lo spazio domestico, urbano, dell’arte, persino del corpo, sono tutti contesti che ci consentono di progettare dei cambiamenti e costruire alleanze che ci consentano di rendere le nostre società luoghi adatti a raccogliere traiettorie diverse e contraddittorie. Intravedo nella traiettoria Z un ottimo modo per iniziare a provarci!"