Lo abbiamo annunciato durante XYZ 2017 e ribadito in questi giorni: la SOS ha cambiato casa.
Perché?
Appena rientrati dalle vacanze, troviamo in giacenza questa raccomandata, datata 3 agosto.
Mittente: Politecnico di Bari
Oggetto: “intimazione rilascio immobile Isolato47”
Nel corpo della missiva si parla di intervenire “con l’assistenza della forza pubblica”, minacciando un “accesso forzoso e rimozione”.
Il tutto condito di imprecisioni, come “continua ad occupare senza titolo i locali”.
La lettera arriva dallo stesso ente che nella figura del Magnifico Rettore aveva parlato di SOS – durante l’apertura del nostro primo laboratorio organizzato a Bari vecchia – come delle “antenne del Politecnico”. Lo stesso ente che, il 22 novembre 2016 (oltre la “scadenza della concessione”) era presente all’inaugurazione delle attività di SOS all’interno dello spazio ISOLATO 47.
Lo stesso ente che, durante i laboratori di luglio di quest’anno, ha dichiarato di “non aver mai visto questo posto così vivo”. Un luogo da sempre avamposto dell’innovazione a Bari vecchia – sin da quando, negli anni ‘70, è stato il primo consultorio famigliare nel borgo antico, poi oggetto di numerosi investimenti e piani di riqualificazione – inutilizzato per anni fino all’arrivo della Scuola Open Source.
E, dal 12 settembre di quest’anno, l’Isolato è tornato ad essere una scatola vuota, dopo un inspiegabile cambio di rotta da parte del Politecnico.
Ma prima di andare avanti nella storia, dobbiamo fare uno sforzo per ricostruire la vicenda da principio:
14 dicembre 2015
Il progetto La Scuola Open Source vince il Bando di Innovazione Culturale ☛ CheFare, avviando dunque le operazioni di costituzione e muovendosi con vari attori del territorio per individuare una sede consona. Il Politecnico, con l’intercessione del Comune, si dimostra disponibile e interessato a collaborare.
Accordo iniziale (scadenza 30 settembre 2016):
Con ☛ delibera approvata all’unanimità dal proprio CDA l’8 marzo 2016 seguita da un ☛ protocollo di intesa e un ☛ accordo di attuazione dello stesso , il Politecnico di Bari sottoscrive un accordo con La Scuola Open Source riguardo l’utilizzo dell’immobile ISOLATO 47, già a partire dai laboratori di co-progettazione XYZ 2016, alla cui inaugurazione presenziano Comune e Politecnico.
13 settembre 2016
La Scuola Open Source chiede ufficialmente, tramite PEC, l’estensione dell’accordo ad altre aree dell’immobile ed il suo rinnovo. Il Politecnico risponde affermativamente alla richiesta di utilizzo delle altre aree, pur non facendo cenno al rinnovo dell’accordo in scadenza.
☛ Email
☛ Richiesta di rinnovo accordo
☛ Richiesta di estensione dell'accordo ad altre aree di Isolato 47
☛ Risposta del rettorato
22 novembre 2016 (già oltre la scadenza dell’accordo):
Inaugurazione SOS, è presente un delegato del Magnifico Rettore che tesse le lodi del progetto, dimostrando quanto l’Ente sia a conoscenza delle attività e delle modalità di svolgimento di queste all’interno dello spazio.
12 dicembre 2016:
La Scuola Open Source fa presente al Rettorato tramite PEC che sebbene il Politecnico abbia fornito rassicurazioni per vie informali (come si evince dalla partecipazione dell’Ente in data 22 novembre all’inaugurazione), non è stata ancora fornita una risposta formale alla richiesta di rinnovo accordo inviata tramite PEC in data 13 settembre 2016. ☛ Email
27 febbraio 2017:
Dopo altri 2 mesi, nel tentativo di costruire un tavolo tecnico per affrontare la questione, La Scuola Open Source scrive in modo congiunto tramite PEC a Comune di Bari (Ass. Cultura) e Politecnico di Bari. Il Comune risponde dando la propria disponibilità. Il Politecnico continua a non rispondere. Il Comune cerca di aiutarci ad ottenere questo incontro a tre, ma senza successo: il confronto non è mai avvenuto. ☛ Email
22 giugno 2017:
Il Politecnico agisce su due fronti:
a) da una parte ☛ tramite comunicato stampa ripreso da Gazzetta del Mezzogiorno, diffonde la notizia che ISOLATO 47 sarà usato per un progetto – Contamination Lab, per il quale eravamo stati coinvolti come partner per poi vederci estromessi – appena finanziato dal MIUR;
b) dall’altra contatta SOS per vie informali informandoci che ci potrebbero essere dei problemi in quanto hanno scoperto che l’immobile non è di loro proprietà (!) ma bensì del Demanio Pubblico.
Nella settimana seguente:
Ispezione del Demanio a cui segue una nuova comunicazione informale da parte del Politecnico con cui ci dicono che dobbiamo andare via immediatamente.
Con una straordinaria calma gli rispondiamo che c’è XYZ – nonché il conseguente investimento economico in atto – e che quindi per noi non è plausibile spostarci in tempi brevi, rassicurandoli allo stesso tempo sulla nostra volontà di andare via con tempi ragionevoli.
A questo punto organizziamo un incontro con il Demanio, durante il quale quest’ultimo ci rende edotti della situazione, fornendoci ulteriori dettagli:
Nell’ambito di un’analoga ispezione, ISOLATO 45, immobile gemello affidato in gestione all’Università degli Studi di Bari (analogamente a quanto fatto con ISOLATO 47, affidato in gestione al Politecnico di Bari), è stato “ritirato” perché vuoto, cioè inutilizzato.
Esattamente come era inutilizzato, da più di 7 anni, ISOLATO 47, prima che noi ci entrassimo. E come sarebbe stato se il Demanio non avesse riscontrato attività durante la propria ispezione. (Le attività di SOS).
Ne consegue che se noi non avessimo utilizzato ISOLATO 47, per via di una “svista” dell’amministrazione, oggi il Politecnico non avrebbe più (come invece ha) la gestione di questo immobile, il cui valore economico, per parlare di cose concrete, è stimato in circa 2 milioni di euro.
Immobile del demanio, quindi pubblico. Tenuto chiuso, per anni.
Segue negoziazione sempre per vie informali, nella quale ci concedono di svolgere il laboratorio e lasciare l’immobile a lavori appena conclusi.
29 giugno 2017:
Il Politecnico ci comunica per vie informali che “sarebbe meglio” se chiedessimo il loro patrocinio per XYZ, in modo da giustificarelo svolgimento del laboratorio all’interno dell’immobile.
Prepariamo la richiesta e la inviamo. Ci rispondono rapidamente (a differenza delle altre precedenti occasioni, quando si parlava di rinnovo dell’accordo).
☛ Richiesta patrocinio SOS al Politecnico
☛ Risposta del Politecnico
Successivamente, restiamo in attesa di istruzioni sulle modalità dello sgombero. La telefonata dell’ufficio legale del Politecnico arriva il 31 luglio (ultimo giorno di XYZ), con l’invito a recarci il giorno dopo presso il Rettorato per la restituzione delle chiavi dell’immobile. Come potrete immaginare, smantellare macchinari, materiali, attrezzature, documenti, cancelleria, output dei corsi in 24H e con la città in ferie sarebbe stato impossibile, ed esponiamo loro la nostra difficoltà oggettiva. Ci impegniamo dunque a non svolgere più alcuna attività nell’immobile e trasferire tutto entro la prima settimana del mese di settembre, tranquillizzando i burocrati del Politecnico sulla fedeltà dei pirati a rispettare gli accordi.
11 settembre 2017:
Ottemperando all’intimazione del Politecnico di Bari, La Scuola Open Source lascia l’immobile.
Questo (anche se lo sembra) non è un epilogo.
Nonostante il pasticcio amministrativo, grazie alla tolleranza del Demanio e soprattutto al fatto che la SOS abbia rigenerato, riaperto e riempito lo spazio (di idee, sogni, storie, competenze e progetti), il Politecnico di Bari non ha perso l’immobile (come è invece avvenuto all’Università), annunciando di avere delle idee da sviluppare lì dentro – e a questo punto speriamo sia davvero così.
Da un lato, siamo fieri di aver dimostrato che è bastata la volontà di un gruppo di giovani – e un bando di innovazione culturale ben impostato – insieme ad un iniziale dialogo costruttivo con le istituzioni, a restituire alla comunità un bene tanto strategico quanto abbandonato.
Dall’altro, resta l’amarezza per aver chiuso il primo capitolo della nostra esperienza in questa maniera così brusca, inattesa ed opaca.
Riusciranno le istituzioni a cogliere i segnali del cambiamento e superare la dicotomia pubblico - privato? Riuscirà la fiducia a superare la diffidenza?
Noi, intanto, guardiamo oltre la nebbia, dove c’è uno spiraglio di luce.
Direzione ☛ Libertà.
Il resto ve lo raccontiamo nei prossimi giorni.