Il terzo giorno è quello in cui, ogni anno, avviene il giro di Boa: i pregiudizi lasciano il posto ai giudizi, l'empatia si fa strada attraverso la condivisione degli obiettivi, la componente erotica della progettazione prende il sopravvento rispetto all'horror vacui.
Tutto questo, ovviamente, comporta fatica. Molta fatica.
⟶ questo è un xyz particolarmente analogico
Alcune certezze vengono messe in crisi e ridiscusse, altre volte accade che arrivino conferme inattese. Il brivido dell'imprevedibilità diventa scarica d'adrenalina.
Ciò che ci provocava resistenza inizia ad affascinarci.
Il caos si fa strada, svelando la propria natura generatrice.
Laboratorio X
Il laboratorio X, a partire da quanto fatto ieri riguardo la definizione dei segmenti di audience e dello statement, ha lavorato per individuare un concept generale per il progetto d'identità visiva: in un primo momento i partecipanti, divisi in gruppi casuali da 3 componenti, hanno ipotizzato diverse soluzioni per "rappresentare" lo statement.
Questa prima fase di pre-totipazione ci ha permesso di individuare delle chiavi progettuali, che sono state ulteriormente "stressate" con una seconda fase di lavoro, analoga alla prima, ma che durava la metà del tempo.
Alla fine di questa seconda apena progettuale c'è stata una lunga e complessa discussione, durante la quale abbiamo individuato due strade diverse, che potremmo definire con alcune parole chiave:
⟶ sisma / onda / riscossa
⟶ griglia / moduli / combinatorietà
Dopo la discussione il gruppo ha scelto, in modo compatto, di proseguire lungo la via della combinatorietà degli elementi.
Si sono così costituiti i 3 gruppi di lavoro che da qui al termine dei laboratori lavoreranno sugli output di
⟶ gruppo strategia e propaganda
docente di riferimento: Tommaso Guariento
⟶ gruppo identità visiva e art direction
docenti di riferimento: Mauro Bubbico e Giacomo Boffo
⟶ gruppo type and code
docenti di riferimento: Giovanni Abbatepaolo e Emidio Torre
I tre gruppi si sono divisi in 3 ambienti e, dopo aver predisposto lo spazio di lavoro, hanno iniziato a impostare il da farsi.
Laboratorio Y
il gruppo IoT ha lavorato all’alfabetizzazione e allineamento rispetto alle tecnologie basate su microcontrollori, sensori e attuatori utili alla progettazione dell’aspetto performativo del convento.
Il gruppo Autocostruzioni invece si è diviso in due ulteriori sottogruppi: Hackerspace e Autocostruzioni: il primo per offrire uno spazio laboratoriale ai maker di Cerreto, procedendo con il montaggio della fresa a controllo numerico e alla stampa 3d di elementi utili al montaggio di essa.
Il secondo gruppo invece si è dedicato all’autocostruzione di soluzioni per l’Accessibilità degli Spazi in senso ampio, sia riguardo alla fruizione del convento da parte di persone con disabilità motorie, nonché accessibilità intesa come accoglienza alle persone e introduzione alle diverse aree funzionali del Convento: tra le tante cose, ci si è focalizzati sulla realizzazione di un’installazione interattiva dedicata ai bambini che frequenteranno l’asilo.
Nello specifico, dopo un primo rilievo dello spazio di accesso situato all’ingresso del convento, si è passati alla fase di progettazione di un elemento che accoglie i bambini, una “camera” di attesa che precede l’accesso all’asilo e che prevede una struttura interna definita in forma di gioco.
Laboratorio Z
Mercoledì 24 il laboratorio Z si è dedicato alla ricerca etnografica attraverso delle interviste per fare emergere potenzialità, limiti, desideri e bisogni non solo del progetto Convento Meridiano, ma anche della comunità di Cerreto Sannita.
Sulla base di quanto emerso dalla mind map si sono formati dei sottogruppi, ognuno dei quali ha intervistato una serie di stakeholder - commercianti e abitanti, il presidente del GAL (gruppo di azione locale) nonché Guido e Raffaella di Mediterraneo Comune.
Al termine di un raccordo tra i vari sottogruppi, i dati raccolti sono stati organizzati e canalizzati in vari canvas (analisi SWOT, stakeholder map, etc.) per essere analizzati sotto l’attenta guida di Guglielmo Apolloni.
Nel pomeriggio del terzo giorno, parte del gruppo Z ha lavorato al Business Model del convento a partire dall’attività dell’“Asilo/ludoteca”, per capire come creare valore dall’incontro di famiglie, bambini, insegnanti e tutti coloro che vogliono condividere saperi e contribuire alla sperimentazione di nuove pratiche educative.
Il sottogruppo “scenari”, guidato da Raffaella Fagnoni e Federico Fumagalli, ha lavorato all’elaborazione di immagini per avere una proiezione di come lo spazio del convento potrebbe evolvere, fotomontaggi per ipotizzare appunto scenari possibili.
Il sottogruppo “Contro(e)vento” ha lavorato alla definizione di un momento di incontro e co-progettazione con i cittadini di Cerreto ideato per riflettere sul progetto Convento Meridiano e sensibilizzare la comunità riguardo all’utilizzo di strumenti (kit) che potranno essere riutilizzati in futuro.
Un ulteriore gruppo di Z ha poi lavorato ad un “vocabolario meridiano”, focalizzando le interviste su un questionario progettato insieme al gruppo X Immaginario e Propaganda, mentre un secondo team si è dedicato alla raccolta di “best practices” ed esempi di progetti simili a Con ME, legati al recupero e alla restituzione di spazi alle comunità locali.
Dulcis in fundo, l'immancabile sezione meme:
Post scriptum:
anche quest'anno abbiamo la biblioteca condivisa ;) grazie a Maurizio