Innovario è un progetto sperimentale per un Dizionario dell'Innovazione: una riflessione su come progettare nuovi dizionari e su come definire i significati di quelle parole entrate a far parte di una nuova quotidianità sociale, lavorativa, culturale. Pur rispondendo al bisogno comunicativo di “dare un nome alle cose”, non sempre o non univocamente ne permettono la comprensione. Nato dalla collaborazione tra La Scuola Open SourcE e DOCUS - comunicazione visiva e azioni documentarie, Innovario è un’azione per documentare i laboratori XYZ2018, riflettere sui muri della in/comprensione, sulla molteplicità di significati ed esperienze, ed impegnarsi nella costruzione di ponti di significato tra persone e contesti.
Ogni giorno affrontiamo il significato di una parolae lo facciamo con i partecipanti di XYZ2018 che saranno chiamati a scrivere la propria definizione. Accanto a loro, un contributo extra di un ospite ogni giorno diverso al quale abbiamo chiesto di raccontare il momento “touchpoint” di quando ha esperito, scoperto e toccato con mano, il mondo a cui fa riferimento la parola data.
Giorno 02 / lunedì 24 luglio 2018
La parola è ALGORITMO, l’ospite speciale di oggi è Massimo Airoldi.
La storia, di Massimo Airoldi
Da bambino preferivo i Lego ai videogiochi. Quando da grandicello ho iniziato ad analizzare dati estratti dai social media, l’ho fatto per pigrizia, e perchè da uno schermo la società si vede meglio. Allo stesso modo, ho scoperto l’algoritmo perchè mi serviva: volevo studiare la classificazione musicale mappando le connessioni tracciate dai video correlati su YouTube. Per seguire il sistema di raccomandazione della piattaforma, ho dovuto studiarlo, e mi sono accorto di alcune cose: a) la sua formulazione esatta non era pubblicamente accessibile; b) il l’output dell’algoritmo – associazioni tra video – aveva un impatto diretto sul suo principale input – i trend collettivi di consumo; c) i video correlati tendevano a essere omogenei, prevedibili. Insomma, l’algoritmo non era neutrale: serviva interessi privati e, facendolo, influenzava gli utenti e le loro scelte. Ormai sappiamo bene che questo non riguarda soltanto YouTube.
Le definizioni, ad XYZ2018
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Un algoritmo è una procedura sistematica per trasformare qualcosa in qualcos’altro, una ricetta computazionale applicabile alla preparazione di una torta come alla generazione di un pie chart. Con lo sviluppo dei computer, un ingrediente ha preso il sopravvento: l’informazione. Oggi gli algoritmi digeriscono Big Data e risputano la realtà che ci circonda, contribuendo a cambiarla. Per capire come, bisogna interrogarsi sulle regole inscritte nel codice.
Massimo Airoldi
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Dallo spagnolo algo (qualche) + ritmo (combinazione, sequenza ordinata)]: concatenamento di informazioni e/o istruzioni da operare in successione. Può trattarsi, ad esempio, di un algoritmo computazionale (programma eseguibile), burocratico (norme di legge) o culinario (ricetta di cucina).
Daniele Gambetta
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L’Algoritmo è una sequenza ordinata usata per superare o risolvere un problema, in pratica la base di un buon problem solving che spazia
in tutti i campi, lavoro, passione, vita!
Stefano Bianchi
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Un processo, fatto, seguito e anticipato da altri processi. Cambiamento e trasformazione. Catene di input, algoritmo e output. Dove le informazioni diventano utili.
Alessandro Miracapillo
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La risoluzione di un paradigma di vita, a volte mai incontrato.
Camillo Frigeni
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Successione di azioni che porta sempre ad un risultato, giusto o sbagliato che sia.
Mohamed Fadiga
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Algoritmo è una scatola nera con dentro delle istruzioni che partendo da una serie di variabili producono una serie di variabili. Quali operazioni, quali variabili in entrata, e quali variabili in uscita, sono scelte / atti politici.
Alessandro Tartaglia
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Approccio di pensiero, da insegnare.
Giovanna Tagliasco
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Sistema logico/matematico che permette di giungere alla risoluzione di problemi.
Rosario Castellana
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La struttura logica: tanto dei pensieri, quanto dei calcoli. Il flusso per regole e ‘divenimenti’, esiti e reiterazioni. La matematica dentro le cose, anche quelle effimere.
Francesca Schioppo
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L'idea del camminare, del passo dopo passo, in mondi astratti eppur così reali.
Dania Menafra
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Processo minimo funzionante e funzionale in grado di essere adattabile a più di un contesto.
Matteo Gambini
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Sequenza di istruzioni attraverso le quali raggiungere un fine o scopo comune.
Alessio Palmisani
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Sequenza di domande e operazioni da svolgere per (far) funzionare.
Aurelio Carella
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Massimo Airoldi
Sociologo e ricercatore postdoc presso il Lifestyle Research Center dell’Emlyon Business School. Si occupa principalmente di social media e metodi digitali di ricerca. Con Paolo Natale ha recentemente curato “Web & social Media. Le tecniche di analisi”, per Maggioli Editore. Ha inoltre contribuito al volume Datacrazia, in uscita per D Editore (a cura di Daniele Gambetta) e ad articoli scientifici apparsi su riviste nazionali e internazionali.