Il 31 dicembre si è concluso il primo (e intenso) anno di piena operatività della Scuola.
Cosa significa fare una scuola?
Una quantità inaspettata di incontri, conversazioni, riflessioni, esperimenti, corsi e eventi.
Solo due anni fa La Scuola Open Source era soltanto un’idea (tutta da verificare).
Le fondamenta del progetto sono state poste in essere durante XYZ, solo nell’estate 2016.
Il primo, vero evento SOS si è tenuto il 4 gennaio 2017 (The Empire Strikes Again).
Che possa essere di monito a noi e a voi lettori come promemoria del fatto che anche in Italia, anche al Sud, anche dove sembra che tutti siano “contro”, si può agire il cambiamento immaginato.
DIDATTICA
Nel 2017 abbiamo attivato 15 corsi, per un totale di 240 partecipanti e 292 ore di attività.
↓ I corsi possono nascere in tre modi diversi:
✓ un possibile docente ci propone un progetto didattico, al cui sviluppo organizzativo lavoriamo insieme così da renderlo il meno oneroso possibile per i futuri partecipanti;
✓ un potenziale partecipante vorrebbe acquisire delle competenze e si rivolge a noi per trovare qualcuno che possa e voglia insegnarle: in quel caso siamo noi ad approcciare i docenti nel nostro network;
✓ un’organizzazione del territorio ci chiede di risolvere un problema di innovazione, e insieme decidiamo che la forma-workshop sia la migliore per risolvere il problema; in quel caso il corso è gratuito e i suoi costi vengono coperti dall’organizzazione in questione.
Chiunque può proporre un corso o un workshop
Ogni corso viene attivato solo se raggiunge il numero minimo di iscritti necessario a renderlo sostenibile economicamente: i nostri sforzi sono votati a trovare il giusto compromesso tra un costo accessibile e un numero minimo di partecipanti non proibitivo.
Siamo riusciti a organizzare il secondo corso completamente gratuito — Sistemi d’accesso H24 — per i partecipanti, le cui spese sono sostenute interamente da O-Key, società che ha manifestato interesse nel fatto che il corso si svolga.
Abbiamo ancora strada da fare:
→ a fronte dei 15 corsi attivati, ve ne sono circa 30 “abortiti” per mancanza di partecipanti;
→ il fondo borse di studio istituito il 23 dicembre ha l’ambizione di abbattere tale numero, rendendo l’accesso ai corsi attivati in SOS (già parecchio convenienti, visto lo spessore di primissimo ordine dei docenti coinvolti) il più facile possibile.
In meno di 10 giorni abbiamo raccolto contributi sufficienti all’erogazione di due borse di studio, che sono state cruciali per l’attivazione dei primi due corsi del 2018 (“Disegnare il Futuro” con Marco Goran Romano e “L’immagine della città” con Mauro Bubbico).
Nel dettaglio, questi sono stati i corsi tenuti alla SOS nel 2017:
→ Europrogettazione (Ilda Curti e Francesca Giorgio) — 14 partecipanti
→ Byo robotic bartender (Alessandro Balena e Nicolò Loprieno) — 5 partecipanti
→ Type-design: starter kit (Luciano Perondi e Alessio D'Ellena) — 27 partecipanti
→ Interactive data visualization (Puria Nafisi) — 14 partecipanti
→ Design dei processi e dei servizi (Guglielmo Apolloni e Anna Cellamare) — 14 partecipanti
→ Serigrafia (Mario Nardulli e Alessandro Moretti) — 5 partecipanti
→ Prototipazione elettronica (Aurelio Carella e Piero Boccadoro) — 11 partecipanti
→ Design della comunicazione (Alessandro Tartaglia) — 22 partecipanti
→ Comunicazione politica (Eugenio Iorio e Alessandro Tartaglia) — 9 partecipanti
→ Basic design e metodologia progettuale (Giovanni Anceschi) — 16 partecipanti
→ Visual studies (Tommaso Guariento) — 8 partecipanti
→ Europrogettazione 2 (Ilda Curti) — 10 partecipanti
→ Hacking type (Alessandro Tartaglia) — 7 partecipanti
→ Benefit corporation fondamenta (Anna Cogo) — 6 partecipanti
→ Moda modulare (Zoe Romano) — 11 partecipanti
→ XYZ 2017 — 60 partecipanti
EVENTI
Nel 2017 abbiamo attivato 12 eventi di grande qualità.
Gli eventi alla SOS, sempre gratuiti e sempre aperti a tutti.
Nascono anch’essi “dal basso”: in alcuni casi sono gli stessi relatori a proporlo (come nel caso del sorprendente Ferdinando, che a dodici anni ha tenuto sotto scacco una platea ben più senior di lui spiegando il funzionamento operativo di Wikipedia), in altri è il Team SOS a sfruttare la presenza di ospiti di spessore per corsi, visite o semplice passaggio a Sud per permettere alla comunità di conoscerli, proprio come è accaduto per l’imminente evento in cui saranno con noi Alberto Cossu, Camilla Montagnana e Maddalena Fragnito di Macao il prossimo 7 gennaio, a coronamento di tre giorni di confronto a porte ‘socchiuse’ per conoscerci e porre le basi per una rete di centri di produzione culturale indipendente (CPCI). → vai all'evento
Chiunque può proporre un evento
Gli eventi del 2017 in dettaglio:
→ Science storming café (Alumni Mathematica)
→ The Empire Strikes Again (Luciano Perondi, Tommaso Guariento, Silvio Lorusso)
→ Inventiva vs. Creatività (Salvatore Zingale)
→ Soft Revolution (Filomena Tucci)
→ SOS Cyber Security (Antonio Blescia)
→ Learning Coffeé — La città resiliente (Piero Pelizzaro + Associazione Learning Cities)
→ Incontro civico (in collaborazione con Expostmoderno e Civicwise)
→ The joy of stats (in collaborazione con Silvia Zotti)
→ Alla scoperta di Wikipedia (Ferdinando Traversa)
→ Nuove geografie del suono (Leandro Pisano)
→ GLOCAL — incontro con la Zeppelin University (in collaborazione con Costellazione Apulia)
→ Tecnologie del Dominio (Collettivo Ippolita)
→ hack the bike! (in collaorazione con Ciclofficina Cicli Selvaggi)
RICERCA E FABLAB
In SOS, ricerca e didattica vanno a braccetto perché sono collegate.
Ne sono un esempio gli output del corso “Design della Comunicazione” per il concorso per la definizione dell’identità della Città di Bari, o il braccio robotico sviluppato dagli studenti del corso di Prototipazione Elettronica, che sarà adesso oggetto di un ulteriore corso a sé; o ancora la ricerca in corso su Asimov, il sistema di accessi messo a punto durante XYZ 2017 e che sarà ulteriormente sviluppato grazie al supporto di O-Key, start-up barese il cui fondatore ha partecipato al primo XYZ.
Insomma, le idee che nascono dai corsi diventano progetti di ricerca, e viceversa. Una cosa di cui siamo molto orgogliosi.
Inoltre, tramite i macchinari del nostro Fablab, che dal 2018 sarà aperto alla comunità, sono anche messi a disposizione di imprese del territorio per commesse di prototipazione, stampa 3d, fresatura e lavorazione: dalle luminarie agli arredi per un ristorante, l’unico limite è stato la nostra fantasia (o se preferite il tempo necessario a farlo).
Chiunque può proporre un progetto di ricerca
ASPETTANDO IL BILANCIO
La redazione del bilancio è lungi dall’essere conclusa, ma possiamo dire che stiamo pian piano capendo "come funziona" la macchina SOS. Nel 2017, il 75% dei ricavi è stato generato dalla didattica, i corsi hanno avuto un costo medio per partecipante di 120 €.
Questo vuol dire che stiamo riuscendo a permettere alla nostra comunità di partecipare a corsi professionalizzanti, con docenti straordinari e contenuti di indubbio valore (in altri contesti — di qualità a volte inferiore — reperibili a 10 o 20 volte il costo da noi proposto) al prezzo di un abbonamento in palestra o di un paio di jeans.
Il restante 25% dei ricavi è arrivato da Fablab e dalla Ricerca, nonostante il Fablab viaggi a regime ridotto in attesa di spazi consoni e della conseguente apertura al pubblico prevista per l'inizio di questo 2018.
Le partnership con il Politecnico di Bari prima e con l’Officina degli Esordi adesso ci stanno permettendo — oltre che di conoscere numerosissime realtà a noi affini insieme a cui crescere — di ridurre al minimo i costi fissi, ma continuiamo a sondare modelli di business e anche assetti di governance che ci permettano di continuare a crescere senza snaturare la nostra identità e il nostro approccio generativo a didattica, ricerca e cultura.
GOODBYE 2017
È stato un anno “intenso”, in cui siamo passati da un sogno a un progetto concreto, con tutte le conseguenze del caso, più o meno gradite. È indubbio che l'affaire Isolato47 ci ha lasciati molto amareggiati - com’è altrettanto indubbio che il trasloco dagli amici dell’Officina degli Esordi ci ha trasferiti in una situazione molto più positiva ed incentivante, di cui siamo molto riconoscenti. Se dobbiamo però definire il nostro 2017, lo faremmo mostrandovi le facce delle centinaia di persone che hanno dimostrato nei fatti la loro adesione al progetto SOS e che ci hanno fatto capire che la strada che stiamo percorrendo - per quanto impervia - era quella giusta, quella su cui valeva la pena insistere. Ed è quello che faremo.
LA ROTTA PER IL 2018
Iniziamo il 2018 “a tremila” orgogliosi di essere parte di un processo di rigenerazione di quella che molti conoscono come l’Officina degli Esordi e determinati a far sì che questo processo generi esiti straordinari.
Entro la primavera apriremo il FabLab al pubblico; inaugureremo un sistema di membership, lanceremo, finalmente, la piattaforma della scuola, che ci permetterà di rendere la nostra comunità più connessa ed efficiente; apriremo un dibattito serio sui nostri assetti di governance interna e rivedremo la forma societaria; pubblicheremo un libro, e produrremo un video di 20 minuti, ci imbarcheremo in progetti giganteschi e impossibili, senza dimenticarci di fare ogni giorno cose semplici ed importanti, come costruire ponti, gettare semi al vento, far fiorire il cielo.